mercoledì 17 settembre 2008

Wallet politics

Tra gli studiosi e gli appassionati delle elezioni presidenziali americane è diventato quasi un cliché il famoso "It's the economy, stupid" che Bill Clinton metteva in mostra in tutti i suoi uffici elettorali e durante tutte le riunioni. La focalizzazione sulle preoccupazioni economiche degli americani ha portato Clinton alla presidenza contro tutte le previsioni (tranne le sue).
Il fallimento della Lehman Brothers e la situazione instabile del gigante assicurativo A.I.G hanno messo sotto il naso di tutti l'urgenza dei temi economici. L'impatto della candidatura dalla Palin aveva distolto, come speravano gli strateghi repubblicani, l'agenda politica dalla crisi economica molto sentita dall'elettorato. Infatti, con poche eccezioni, le elezioni d'oltre oceano sono decise da come stanno economicamente gli elettori. Quanto più sono diffusi il benessere e il senso che l'economia stia migliorando tanto più è probabile che il partito al potere manterrà la Casa Bianca. Allo stesso modo ha più probabilità di vittoria il più capace di convincere gli americani che il loro conto in banca potrà migliorare e, grezzamente, aumentare la quantità di banconote nel proprio portafoglio ("wallet", appunto, in inglese).
Se Obama vuole vincere deve riportare il dibattito pubblico e mediatico sull'economia e far sì che ci rimanga, e John McCain lo sa.

(pubblicato prima su www.agenziaelettorale.it)

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